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Brúsa la Vècia – 6 Gennaio

Fuive verso sera poenta pien caliera.
Fuive verso matina poenta molesina.
Fuive a meodì poenta tre olte al dì.
Fun a bassa poenta pien cassa

Nella tradizione Veneta è sempre stato importante capire da che parte cade la vècia. Tutti auspicano un anno ricco per il raccolto, il benessere, la felicità.

Falò della Befana a Verona

Ogni anno il 6 Gennaio organizziamo il tradizionale falò: la fiamma simboleggia la speranza, l’attesa degli eventi, la forza di bruciare il vecchio per sostituirlo con il nuovo.

Il falò si tiene presso la chiesa di San Giovanni Evangelista, in via del Quadrato, 2 a Verona.

Origini e Storia della Befana

Questo personaggio tipico del folclore italiano è nato forse in seno ad antichi riti propiziatori pagani, poi ereditati dai Romani.

Nelle dodici notti successive al solstizio invernale, in un periodo dedicato alle celebrazioni per la rinascita della natura, si credeva che misteriose figure femminili volassero sui campi per propiziare i futuri raccolti, guidate da Diana (la dea lunare della caccia e della vegetazione) o da Sàtia (una divinità minore legata al concetto di sazietà). Il mito della “donna volante” sul manico di scopa sarebbe nato da qui.

La figura della vecchina vestita di stracci rappresenterebbe invece il concetto di anno vecchio, vissuto, consumato, o per altri della povera e poco generosa natura invernale. Ha questa accezione il personaggio di Perchta o Berchta, un’anziana donna con i capelli scarmigliati, gli abiti consunti e i piedi giganti celebrata in alcune aree di Austria e Germania – non a caso, proprio dodici giorni dopo il Natale.

L’usanza di bruciare fantocci vestiti di stracci nelle festività per il nuovo anno è diffusa presso molte città d’Italia e d’Europa, e anche la scopa sarebbe un simbolo di purificazione, pulizia, rinascita.