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Un passaggio di testimone alla Phil Healy

Scuola calcio Santa Lucia golosine

Phil Healy? Vi chiederete: chi è? Cosa centra con la nostra società sportiva?
Apparentemente nulla.
Phil, è una ragazza, una atleta, gareggia come ultima staffettista alla 4 x 400 dei campionati universitari Irlandesi. Nulla di speciale. Deve compiere un’impresa eccezionale. Nell’ultima frazione di corsa, la quarta, è assolutamente fuori gara, nelle ultime posizioni. Ma in quegli ultimi 80 metri compie un atto eroico che oggi viene ricordato come uno dei più grandi recuperi di atletica di tutti i tempi. E’ consapevole dei propri mezzi, crede in se stessa e nella squadra, è determinata a dimostrare che l’allenamento duro, l’impegno, i sacrifici alla fine pagano sempre. E lo dimostra tagliando il traguardo per prima in una clamorosa rimonta.

Un gran bel gesto atletico ma ancora non capite il nesso con noi..
Invece è più legato di quello che possiamo immaginare.
Quest’anno infatti, nel ventesimo anniversario di ricostituzione della nostra associazione, abbiamo voluto ricominciare l’attività sportiva del settore calcio con un gesto molto significativo: la consegna del pallone di allenamento a tutti i nostri ragazzi della scuola calcio da parte dei nostri “campioni” della prima squadra che militano nel campionato di terza categoria per il secondo anno.
Il pallone non è il fine, è il mezzo. Il gol è il nostro obiettivo. Non dobbiamo innamorarci del pallone ma dobbiamo imparare a rispettarlo, custodirlo, ammaestrarlo, usarlo e saprà ricompensarci. E’ uno strumento, ci serve per imparare i fondamentali del gioco; va usato sull’erba che è la sua casa non sul cemento; va pulito quando abbiamo finito di usarlo, come ci puliamo le scarpette dalla terra, come lo zerbino sulla porta di casa.
Quello che la società ha voluto regalare a tutti i nostri ragazzi quest’anno non è un semplice pallone ma è speciale. E’ taglia 4, perché ogni età ha la sua misura. Perché ha il peso giusto perché io possa imparare. Perché ha la dimensione corretta per il mio piede.
Non è stato assemblato e cucito da bambini. Perché i bambini devono giocarci a pallone, non costruirli.
Perché con questo acquisto abbiamo fatto un dono alla vita. Un piccolo contributo per ogni pallone per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Perché ogni bambino ha diritto ad essere aiutato, guarito e comunque sostenuto in qualsiasi momento di difficoltà della sua vita.
Abbiamo fortemente voluto che a consegnare il pallone ai ragazzi della scuola calcio fossero proprio gli atleti più grandi, perché possano capire il senso di appartenenza a questa società, possano desiderare di essere d’esempio a questi bambini, possano gettare il cuore oltre gli ostacoli, possano, un giorno, passare il testimone, come questo pallone, a qualcuno dei nostri bambini. E voi ragazzi, allenatevi, impegnatevi, cascate e rialzatevi, non smettete di combattere, non smettete di correre, e pian piano, uno dopo l’altro, supererete i vostri avversari e alla fine la vostra squadra, con il vostro aiuto, passerà il traguardo per prima.
Cari ragazzi, atleti di tutte le età del Noi La Sorgente: sarai tu la prossima Phil Healy?

Berardo Taddei